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Nato dalla collaborazione tra il direttore creativo Alessandro Michele e il profumiere Alberto Morillas, Gucci Guilty Absolute Pour Femme è creato attraverso una particolare miscela la cui struttura rimane inalterata dalla prima applicazione sulla pelle.

Gucci - Guilty Pour Femme Absolute - Eau De Parfum. Nato Dalla Collaborazione Tra Il Direttore Creativo Alessandro Michele E Il Profumiere Alberto Morillas, Gucci Guilty Absolute Pour Femme È Creato Attraverso Una Particolare Miscela La Cui Struttura Rimane Inalterata Dalla Prima Applicazione Sulla Pelle. L'Accordo Di Legno Dorato Si Mescola Sapientemente Con La Mora, Una Nota Misteriosa Che Contribuisce A Creare Una Fragranza Chypre Fruttata Non Convenzionale, Pensata Per Una Donna Contemporanea. Il Profumo È Accentuato Da Tipi Diversi Di Olio Di Patchouli E Dalla Rosa Bulgara Damascena. Fragranza Cipriata Fruttata, Per Una Donna Sicura Di Sé, Fuori Dagli Schemi E Con Un Tocco Di Mascolinità, Caratterizzata Da Nore Di Rosa Bulgara, Mora E Goldenwood (Ingrediente Che Caratterizza Gucci Guilty Absolute Pour Homme).

Bianco biodinamico fermo. Il naso è franco, piacevole, di buona intensità e complesso. Si percepiscono aromi di frutta, in particolare di agrumi, limone giallo, fiori bianchi, un tocco di esotico con note di mango e zenzero. Ancora giovane lascia presagire ottime capacità di invecchiamento.

Bianco fermo semi-aromatico. Note di fiori di tiglio e pesche fresche al naso e sentori di spruzzi di mare e gusci di ostriche.

Bianco fermo. Bouquet con aromi dolci di frutta candita, accompagnati da note erbacee e note minerali.

Nel 2016, Charlotte Denis ha rilevato questa tenuta di 30 ettari a Mareuil-sur-Cher, sulle pendici della riva sinistra del fiume Cher, che produce Touraine e Touraine-Chenonceaux, seguendo una linea familiare che risale al 1923. Il più antico vitigno rosso della regione era il vino preferito di Albert Denis, il fondatore del Domaine de la Renaudie. In suo onore, le nipoti hanno dato il nome a questo vino 100% Côt (Malbec), utilizzando la sua stessa tecnica di vinificazione, ovvero senza additivi artificiali. Per l'annata 2023, i periodi di tostatura sono stati più brevi, producendo un vino rosso intenso con molti aromi di frutta rossa e nera. Anche i tannini sono più morbidi e arrotondati. Questo vino invecchierà per 5-6 anni, acquisendo gradualmente sottili aromi di ciliegia.

Bianco spumante metodo classico brut. Al naso aromi fruttati, accompagnati da note di crosta di pane.

Rosso biologico fermo.

Tic - Tac, Tic - Tac, Tic - Tac, Tic Tac. Il tempo si accorcia, i colpi sono sempre più violenti, la palla da tennis viene messa in gioco da una crisi economica, da una crisi ambientale, da una crisi sociale, da una crisi culturale. Crisi: separazioni che cerchiamo sempre di ricucire. Spesso ci viene contro, quella palla, e non incontro. Possiamo anche scansarla. Nel frattempo lo spazio si deforma, il campo si allarga a nuove valenze, nuove istruzioni, nuove attualità, fenomenologie più ampie. La nostra risposta può essere raffinata come lo è un confetto alla menta o all'arancia, Tic o Tac, ugualmente adatto, a disparità di gusto, per soddisfare desideri, opportunità, convenienze. Siamo pronti a rispondere a un servizio sempre più rapido, sempre più angolato? Sono pronti i nostri riflessi? Quanto siamo cinestetici? Quanto ci siamo allenati a reagire istintivamente e quanto a ragionare sul colpo da scegliere? Quanto tempo ci viene concesso per fermarci a pensare al punto precedente, per guardarci intorno prima di replicare? Quanto tempo abbiamo? Quanto tempo ci resta? Quanto tempo? Quanto tempo, per ribattere il servizio di Mario Ancic? Solo 0,41 secondi. Possiamo permetterci di pensare alla partita vinta ieri? Possiamo distrarci e guardare a quello che succede sugli spalti? Siamo convinti che l'allenatore possa aiutarci a rispondere a quel servizio? (...) Nondimeno si tratta di un libro, articolato in tre parti, segnato da \"riflessioni architettoniche se non urbanistiche\"...

Bianco fermo semi-aromatico. Note minerali dolci, di talco e cipria, e belle note di rosa, pera, uva spina.

Tic - Tac, Tic - Tac, Tic - Tac, Tic Tac. Il tempo si accorcia, i colpi sono sempre più violenti, la palla da tennis viene messa in gioco da una crisi economica, da una crisi ambientale, da una crisi sociale, da una crisi culturale. Crisi: separazioni che cerchiamo sempre di ricucire. Spesso ci viene contro, quella palla, e non incontro. Possiamo anche scansarla. Nel frattempo lo spazio si deforma, il campo si allarga a nuove valenze, nuove istruzioni, nuove attualità, fenomenologie più ampie. La nostra risposta può essere raffinata come lo è un confetto alla menta o all'arancia, Tic o Tac, ugualmente adatto, a disparità di gusto, per soddisfare desideri, opportunità, convenienze. Siamo pronti a rispondere a un servizio sempre più rapido, sempre più angolato? Sono pronti i nostri riflessi? Quanto siamo cinestetici? Quanto ci siamo allenati a reagire istintivamente e quanto a ragionare sul colpo da scegliere? Quanto tempo ci viene concesso per fermarci a pensare al punto precedente, per guardarci intorno prima di replicare? Quanto tempo abbiamo? Quanto tempo ci resta? Quanto tempo? Quanto tempo, per ribattere il servizio di Mario Ancic? Solo 0,41 secondi. Possiamo permetterci di pensare alla partita vinta ieri? Possiamo distrarci e guardare a quello che succede sugli spalti? Siamo convinti che l'allenatore possa aiutarci a rispondere a quel servizio? (...) Nondimeno si tratta di un libro, articolato in tre parti, segnato da \"riflessioni architettoniche se non urbanistiche\"...

Bianco fermo. Ricorda la frutta tropicale, come ananas, mango e papaia, seguita da note agrumate e gessose/minerali.

Nella cella numero 27 si intrecciano le vicende di cinque detenute, accomunate dal bisogno di rielaborare il proprio vissuto, di aprirsi, di condividere il presente e di mantenere un orizzonte di vita futura degna di essere vissuta e autentica. I sentimenti e gli affetti sono per esse le basi su cui ricostruire pur nella sofferenza che comporta ripercorrere le tappe drammatiche che le hanno portate alla carcerazione. \"...il carcere è stata per me una cornice necessaria tuttavia non è un libro che parla del carcere, parla piuttosto della condizione femminile nei suoi estremi di vitalità e di angustia, liberazione e oppressione, gioia, perdita e del ritrovamento, delle galere esteriori e interiori che possono anche essere la porta che conduce alla libertà...\".