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BRUNELLO DI MONTALCINO Denominazione di Origine Controllata e Garantita VITIGNO Sangiovese grosso 100% CARATTERISTICHE SENSORIALIIl Sangiovese Grosso con cui si produce questo splendido Brunello di Montalcino Le Lucere cresce a 270/310 metri sul livello del mare ed è esposto a est e a nord. La resa di 6 quintali per ettaro garantisce, insieme all'esposizione, un'ottima maturazione delle uve, anche se più lenta. Questo Le Lucere 2018 nel bicchiere è complesso e già aperto, con aromi di ardesia, rosmarino secco, salvia grigliata, buccia di limone, ciliegie nere e cardamomo. Morbido e corposo, con tannini eleganti e fini, presenta sfumature di nocciolo d'oliva ed erbe aromatiche. Finale più solido e minerale rispetto all'annata precedente. Da provare dopo il 2025. La vendemmia è iniziata nella prima decade di ottobre 2018. Per estrarre tutto il meglio dalle uve, viene effettuata una pre-macerazione a freddo di 2 giorni a 10°C. Segue la fermentazione in acciaio inox a temperatura controllata e una successiva macerazione di 10/12 giorni a 26/28°C. Segue la fermentazione malolattica in vasche di cemento e in vasche di acciaio inox. L'invecchiamento è una parte molto importante della produzione del Brunello di Montalcino Le Lucere, infatti viene affinato per 24/28 mesi in botti e barrique e poi 10 mesi in bottiglia. Il formato Magnum è ideale da aprire nelle grandi occasioni o come regalo importante, dato che viene venduto con la cassetta in legno originale.

Il Vangelo secondo Filippo è un vangelo gnostico, probabilmente di scuola Valentiniana, scritto in lingua copta nella seconda metà del II secolo, probabilmente da un originale in lingua greca perduto. L'attribuzione pseudoepigrafa è a Filippo apostolo. Contiene alcuni detti di Gesù, e fa particolare attenzione agli insegnamenti sui sacramenti, cui aggiunge quello della \"camera nuziale\". Andato perduto con l'estinguersi dello gnosticismo, non menzionato dai Padri della Chiesa, nel 1945 ne è stato ritrovato un manoscritto di trentacinque pagine databile al IV secolo tra i codici di Nag Hammâdi (codice II, trattato 3). La sua importanza è legata al fatto che getta luce sui sacramenti di una corrente gnostica cristiana, in particolare su quello, peculiare, della camera nuziale. Il Vangelo secondo Filippo è particolarmente noto presso il pubblico in quanto citato dal romanziere Dan Brown nella sua popolare opera Il codice da Vinci (2003).

Prodotte a mano in Italia da artigiani di grande esperienza, le sneaker slip on 'Filippo' sono confortevoli e disinvolte. Perfette con dei jeans o dei chinos, possono anche conferire un tocco dinamico a un look formale. Sneakers slip on realizzate a mano Pelle scamosciata blu Fodera in pelle blu Soletta removibile Suola in gomma bianca (Altezza: 3 cm)

Il Rosso “Carcare” della cantina calabrese Filippo Brancati è un vino capace di esprimere molto bene il carattere del territorio e di mettere in luce il savoir-faire artigianale di un appassionato viticoltore. Si tratta, infatti, di una piccola realtà, che da sempre lavora per far conoscere le peculiarità particolari del territorio della costa di Palizzi. Fragrante e mediterraneo, è un rosso di grande fascino che valorizza molto bene la personalità varietale delle uve e le sfumature marine sapide e iodate, tipiche di un vino dal respiro mediterraneo. Il “Carcare” Rosso di Filippo Brancati vede la luce in una tenuta aziendale splendidamente affacciata sul mare, che si trova in località Jannacci, nei pressi di Palizzi. Fedele alle consuetudini del territorio, coltiva sia uve autoctone che internazionali, producendo vini che ben illustrano in terroir calabrese. Le vigne di Nerello sono condotte in regime di agricoltura biologica, nel massimo rispetto dell’ambiente, e si trovano nell’area meridionale della costa ionica, su terrazzamenti con esposizione rivolta a est e nord-est a un’altitudine di circa 250 metri sul livello del mare. La vendemmia manuale avviene verso la metà del mese di settembre e i migliori grappoli sono avviati alla fermentazione in serbatoi d’acciaio inox, alla temperatura controllata di 18-20 °C, con una macerazione sulle bucce di un paio di settimane e periodici rimontaggi. Il vino matura per 12 mesi in vasche d’acciaio, per 2 mesi in tonneau e completa l’affinamento con alcuni mesi in bottiglia. Il Rosso “Carcare” Filippo Brancati 2019 è un’interessante interpretazione di uno dei vitigni a bacca rossa più eleganti del nostro sud. Il nerello, infatti, regala un rosso di media struttura, dagli aromi raffinati, molto amato dagli appassionati che prediligono la finezza alla potenza e alla concentrazione. Nel calice si presenta di colore rosso porpora ed esprime un bouquet caratterizzato da aromi di piccoli frutti di bosco, ribes, mirtillo, marasca, cenni speziati e sfumature di erbe aromatiche della macchia mediterranea. Il sorso è limpido e scorrevole, con aromi intensi e una tessitura tannica matura e fine. La chiusura è fresca, lunga e sapida.

Il Soave “Vigne della Brà” di Filippi rispecchia l’animo di Filippo, vignaiolo proprietario della cantina e fiero della propria romantica anticonvenzionalità. Per Filippo il vino deve parlare del territorio in cui nasce, e quindi questo “Vigne della Brà”, realizzato partendo da vecchie viti, ci può raccontare una storia autentica, lontana dalle logiche industriali che spesso convincono i viticoltori meno lungimiranti a scegliere strade omologate. Ampio il bouquet al naso, preludio di una beva rinfrescante, in cui sapidità e frutto s’intrecciano con equilibrio. Una bottiglia tipicamente territoriale. Il Soave Filippi nasce da vecchie viti di Garganega, che superano anche i 60 anni d’età. Le piante sono cresciute in parcelle dalla silhouette collinare a circa 400 metri sul livello del mare. In vigna si rispetta l’ambiente e la natura, utilizzando pratiche agricole biologiche e prestando una particolare attenzione al recupero e alla valorizzazione dei ceppi più vecchi. La fermentazione del mosto in cantina avviene spontaneamente in contenitori d’acciaio, senza successive filtrazioni ma solo operando decantazioni naturali. L’affinamento finale viene effettuata in acciaio e ha una durata di 18 mesi. Il “Vigne della Brà” Soave di Filippi si presenta all’esame visivo con un profilo giallo paglierino. Concentrato e interessante il naso, che conquisterà tutti coloro che amano rintracciare in un vino le diverse sfumature profumate: qui il gioco si fa serio, visto che si intrecciano sentori di erbe aromatiche e tocchi fruttati, passando anche per sentori più speziati. In bocca si avverte una piacevole freschezza, immediata non appena il sorso fascia il palato; il gusto che si sviluppa si muove su sapori fruttati e sapidi. Un’etichetta di carattere, in cui il Soave si racconta con un’anima articolata molto avvincente.

Il Rosato “Carcare” di Filippo Brancati è uno dei vini più caratteristici del territorio. La Calabria può, infatti, vantare una storica tradizione nella produzione di questa tipologia, che ancora oggi è protagonista della tavola, grazie a perfetti abbinamenti con i piatti della cucina tradizionale. Di buona struttura e ricchezza aromatica, è un rosé dal volto intenso e morbido, che si sposa molto bene con i piatti leggermente piccanti, con primi piatti con sughi a base di pomodoro, con crostacei, guazzetti di mare, salmone o con un tagliere di salumi saporiti tipici della Calabria. Il “Carcare” Rosato di Filippo Brancati è una delle etichette più conosciute di questa piccola cantina, che realizza vini artigianali, capaci di rappresentare in modo autentico il territorio della costa calabrese. La tenuta si trova nei pressi di Palizzi, in località Jannacci, in un’area in cui la viticoltura dimora da millenni. I vigneti di Nerello sono coltivati lungo in versante meridionale della costa jonica, a un’altitudine di 250 metri sul livello del mare, con un’esposizione rivolta e est e nord-est. Il clima è tipicamente mediterraneo, caldo e secco, sempre ben ventilato grazie alle brezze del mare. Le vigne si trovano su terrazzamenti, caratterizzati da terreni di medio impasto di natura argillosa. Le uve sono vendemmiate a mano con un leggero anticipo e sono poi pressare in modo molto soffice con un breve contatto con le bucce. Il mosto viene vinificato in bianco con una fermentazione in serbatoi d’acciaio inox alla temperatura controllata di 13-15 °C. Il vino si affina sur lie per sei mesi in vasche d’acciaio. Il Rosato “Carcare” della cantina calabrese di Filippo Brancati è il vino della tradizione, sintesi di un antico savoir-faire, di un vitigno elegante e raffinato, particolarmente adatto alla vinificazione in rosé e di un terroir molto vocato. Di un bel colore rosa intenso, si apre all’olfatto con aromi di piccoli frutti a bacca rossa, ribes rosso, ciliegia, fragoline di bosco, melagrana, cenni di scorza d’agrumi, di pompelmo rosa e delicate sfumature floreali. L’ingresso al palato è ricco e morbido, con un frutto croccante e succoso, che di distende verso un finale equilibrato e di buona persistenza gustativa.

Il Soave “CastelCerino” Filippi è un bianco veneto di buona personalità, dove il ventaglio aromatico dei profumi ha una portata variegata. E’ interessante infatti notare le diverse sfumature che si affacciano all’olfatto, dalla frutta ai fiori passando per le sensazioni più marine. Il palato prosegue poi la degustazione con un sorso nitido, da cui emerge una buona mineralità. Un’etichetta in cui anche il prezzo, tenendo a mente che la bottiglia ha un taglio squisitamente artigianale e nasce da un approccio biologico, sorride, riservandoci una piacevole sorpresa a una cifra vantaggiosa. Questo “Castelcerino” Soave ha origine dalle uve di Garganega coltivate in vigneti dal profilo collinare, situati a circa 400 metri di altezza sul livello del mare. Le viti hanno un’età media di 45 anni, e crescono con trattamenti che seguono i dettami dell’agricoltura biologica, ideali per accrescere la salute delle piante. Il mosto fermenta spontaneamente in vasche d’acciaio, grazie alla presenza di lieviti rigorosamente autoctoni. Senza alcuna filtrazione il vino viene poi trasferito in altri contenitori d’acciaio, dove rimane a maturare per alcuni mesi sui lieviti, per poi venire imbottigliato e immesso in commercio. Il Soave “Castelcerino” Filippi si palesa all’occhio con un colore giallo paglierino, dotato di una bella luminosità. Il naso si racconta con un’apertura floreale e minerale, intervallata da qualche rimando alla frutta a guscio e a nuances più marine. All’assaggio è di corpo leggero, lineare e con un sorso pulito e scorrevole, da cui emerge un gusto dotato di buona sapidità. Una bottiglia che interpreta il territorio secondo la visione anticonvenzionale di Filippo Filippi, vulcanico proprietario della cantina che in questa etichetta ricerca la ricchezza aromatica e l’espressività.

Il volume accompagna la grande mostra monografica che Milano dedica a Filippo De Pisis, a trent'anni di distanza dall'ultima esposizione. La mostra, e il catalogo che l'accompagna, presentano una selezione variegata e complementare di oltre cento opere, tra dipinti e disegni, distribuiti lungo un arco temporale che si estende dal 1916 al 1953. Il volume, oltre alle riproduzioni di tutte le opere esposte, integrate da un ulteriore corredo iconografico ad illustrazione dei testi, offre al lettore un saggio introduttivo redatto da Pier Giovanni Castagnoli e tre significativi contributi interpretativi, firmati da Maddalena Tibertelli de Pisis, Lorenza Roversi, Alessandra Capodiferro, dedicati rispettivamente: all'esperienza degli anni parigini del pittore, agli esordi ferraresi dell'artista, alla fascinazione esercitata sulla sua immaginazione dall'antico. Un'antologia di testi di de Pisis, che fu, oltre che straordinario pittore, prolifico e appassionato scrittore, completa la pubblicazione.

Il Brunello di Montalcino è il biglietto da visita della cantina San Filippo, l’etichetta che meglio rappresenta la sua produzione. È il simbolo del suo impegno nel valorizzare il meraviglioso territorio di questa prestigiosa zona della Toscana e il suo secolare rapporto di simbiosi con il vitigno Sangiovese Grosso. È proprio su questa collina dal fascino leggendario, che si producono rossi eleganti e raffinati, capaci di invecchiare molto bene, rivelando nel corso del tempo uno spettro aromatico sempre più complesso e affascinante. Il vino Brunello di Montalcino della cantina San Filippo nasce dalle uve che provengono dalle vigne di Sangiovese Grosso coltivate a un’altitudine compresa tra i 240 e i 300 metri sul livello del mare, con esposizione rivolta verso nord e nord-est. Le viti affondano le radici in terreni calcareo-argillosi con presenza di scisti. I migliori grappoli sono selezionati in vendemmia e trasportati velocemente in cantina, dove sono sottoposti a una macerazione di 48 ore alla temperatura controllata. Segue la fermentazione in serbatoi d’acciaio inox alla temperatura controllata con una macerazione sulle bucce di 10-12 giorni. Il vino matura per un periodo di 24-28 mesi in botti grandi e termina l’affinamento con 10 mesi in bottiglia prima della messa in vendita. Il Brunello San Filippo è lo specchio di un grande terroir, che da secoli rappresenta una delle migliori eccellenze della nostra penisola. In questa terra il Sangiovese si esprime ai massimi livelli, con vini appezzati dagli appassionati di tutto il mondo. Nel calice si presenta di colore rosso rubino luminoso con leggeri riflessi granato. All’olfatto è caratterizzato da un bouquet che esprime note eleganti, che spaziano dai leggeri tocchi di violetta, ai piccoli frutti a bacca rossa, dalla ciliegia matura, ai cenni di speziati, di pellame e cuoio. L’ingresso al palato è piacevolmente scorrevole ed elegante, con aromi fruttati, impreziositi da raffinate evoluzioni terziarie, avvolte in una fine tessitura tannica. Lungo e di grande persistenza gustativa, chiude su sensazioni fresche e sapide.

Il volume accompagna la grande mostra monografica che Milano dedica a Filippo De Pisis, a trent'anni di distanza dall'ultima esposizione. La mostra, e il catalogo che l'accompagna, presentano una selezione variegata e complementare di oltre cento opere, tra dipinti e disegni, distribuiti lungo un arco temporale che si estende dal 1916 al 1953. Il volume, oltre alle riproduzioni di tutte le opere esposte, integrate da un ulteriore corredo iconografico ad illustrazione dei testi, offre al lettore un saggio introduttivo redatto da Pier Giovanni Castagnoli e tre significativi contributi interpretativi, firmati da Maddalena Tibertelli de Pisis, Lorenza Roversi, Alessandra Capodiferro, dedicati rispettivamente: all'esperienza degli anni parigini del pittore, agli esordi ferraresi dell'artista, alla fascinazione esercitata sulla sua immaginazione dall'antico. Un'antologia di testi di de Pisis, che fu, oltre che straordinario pittore, prolifico e appassionato scrittore, completa la pubblicazione.

Il Brunello di Montalcino “Lucere” è l’etichetta di punta della cantina San Filippo. Nasce da una selezione delle migliori uve, provenienti dai vigneti coltivati sul versante sud-est della celebre collina, in una zona particolarmente vocata, grazie a un clima mite e sempre molto ventilato. L’accurato processo di vinificazione e il lunghissimo periodo di affinamento, regalano il piacere di degustare un Sangiovese di grande personalità, che unisce finezza, profondità e persistenza. È una bottiglia di grande fascino, da portare in tavola in una serata speciale con una bistecca fiorentina, con carne di chianina alla griglia o con della selvaggina. Il “Luce” Brunello di Montalcino rappresenta il punto d’arrivo del lavoro della cantina San Filippo. Le vigne di Sangiovese Grosso, che donano le uve per realizzare questa prestigiosa etichetta, sono coltivate a un’altitudine compresa tra i 270 e i 310 metri sul livello del mare con un’esposizione piuttosto fresca, rivolta a nord e a est, in modo da favorire una maturazione lenta ed equilibrata delle uve. I terreni sono d’antica origine eocenica e hanno una matrice calcareo-argillosa, con presenza di scisti e fossili marini. La vendemmia si svolge nelle prime settimane del mese di ottobre. Dopo una premacerazione a freddo di un paio di giorni a 10 °C, si procede con la fermentazione in tini d’acciaio inox alla temperatura controllata di 26-28 °C e una macerazione sulle bucce di una dozzina di giorni. Il vino matura per 24-28 mesi in barrique e botti grandi e completa l’affinamento con 10 mesi in bottiglia. Il vino Brunello “Lucere” di San Filippo è una splendida versione del rosso più nobile e famoso del territorio. Massima espressione del Sangiovese in terra di Toscana, ne conferma l’attitudine al lungo invecchiamento. Anche se è già godibile da subito è un vino destinato a raggiungere l’apice della maturità dopo qualche anno in cantina. Allo sguardo si presenta con una bella veste color rosso rubino dai riflessi granato. Il profilo olfattivo è fine ed elegante, con nitidi profumi di marasca, ciliegia matura, piccoli frutti a bacca rossa, leggere sfumature floreali di violetta, delicate sensazioni di spezie, cenni di sottobosco, humus, cuoio e ricordi di legni nobili. Al palato ha un buon corpo, con una tessitura tannica fitta e raffinata, perfettamente integrata con una ricca sfaccettatura aromatica, che dona al sorso complessità e profondità gustativa. Il finale è lungo con una chiusura fresca e armoniosa.

Questo raffinato tiragraffi con il suo particolarissimo design non passerà inosservato nel vostro appartamento! Filippo di Trixie è un tiragraffi di media grandezza, molto stabile, con spesse colonne in sisal di 12 cm di diametro, che si distingue dai...

Lo Chardonnay “Filippo Scienza” è uno dei vini di punta della Cantina trentina Vallarom. Prodotto solo nelle migliori annate, ha un bouquet morbido, intenso e complesso, con aromi di frutta matura, evoluzioni verso sentori di frutta secca, miele e sfumature di vaniglia. E’ un’interpretazione del vitigno di Borgogna di buona struttura, che anche grazie all’affinamento in legno, regala un bianco importante e persistente. Un’etichetta che mette in luce come lo Chardonnay si sia ben acclimatato al terroir del Trentino, esprimendo vini di sicura eccellenza e personalità. Il bianco “Filippo Scienza” nasce da una singola vigna di Chardonnay, un vero piccolo cru della tenuta, che si trova nello splendido e incontaminato territorio della Vallagarina. I terreni vocati e il clima fresco, mitigato dalle brezze del vicino lago di Garda, offrono le migliori condizioni per una viticoltura di qualità. Il vigneto si trova a circa 260 metri d’altitudine con esposizione sud e sud-ovest, su terreni calcarei ricchi di dolomie. Le viti sono allevate secondo il metodo tradizionale della pergola trentina semplice, con una densità di 4.800 ceppi per ettaro e una produzione che non supera i 65 quintali/ha. Al termine della vendemmia, si procede a una pressatura soffice delle uve e alla fermentazione spontanea con lieviti indigeni in barrique. Il vino matura sempre in barrique per circa 8/9 mesi e porta a termine il periodo d’affinamento con ulteriori 12 mesi in bottiglia prima della messa in commercio. Il “Filippo Scienza” di Vallaron, dimostra tutto il potenziale del territorio trentino della Vallagarina per produrre bianchi d’eccellenza. L’accurato e scrupoloso lavoro in vigna e il desiderio d’intervenire il meno possibile in cantina, regalano un vino dal profilo varietale, dal frutto ricco e dal carattere schietto e genuino. Nel calice ha un colore giallo dorato con riflessi brillanti e luminosi. Al naso esprime un bouquet intenso e sfaccettato, con aromi di frutta gialla, morbidezza mielata, note di frutta secca tostata, vaniglia e sfumature boisé. Il sorso è armonioso e avvolgente, con un centro bocca di grande ricchezza e complessità aromatica, che si distende verso un finale lungo e persistente.

Filippo Rizzo nasce a Piazza Armerina il 17 marzo 1940.Frequenta un collegio di Scolopi a Roma e consegue il diploma Magistrale, con brillanti voti, a Piazza Armerina. Da lì a poco vince il concorso magistrale ricoprendo il ruolo di maestro elementare nel comune di Calascibetta, che lo vede impegnato nella politica a livello provinciale. Diviene, ben presto, un punto di riferimento nel medesimo comune dove, più volte, viene eletto consigliere comunale. Appassionato cultore delle lettere classiche nonché del latino e grande conoscitore dell'animo umano, svolge la sua attività impartendo anche lezioni private. Personalità eclettica, realizza altresì un'altra passione che riguarda l'arte culinaria. Dà vita, assieme ad un amico, alla trattoria La Brace, che diventa famosa con l'appellativo \"Trattoria del Professore\", non solo per le prelibatezze culinarie ma anche perché luogo d'incontro per discussioni culturali e politiche. In ossequio al suo desiderio, le ceneri sono state sparse in mare. Agli amici rimane la gioia d'averlo conosciuto.

Il Pinot Nero “Filippo Scienza” viene prodotto dalla Cantina trentina Vallarom sono nelle annate particolarmente favorevoli, quando la qualità delle uve consenti di realizzare un vino che possa elevarsi a punta di diamante della gamma. E’ un Pinot Nero elegante e complesso, con aromi di piccoli frutti di bosco, cenni floreali e sentori speziati. Una vera eccellenza, di un territorio da secoli vocato per la coltivazione di questo esigente e nobile vitigno di Borgogna, capace di esprimersi su alti livelli qualitativi. Il rosso “Filippo Scienza” nasce dalle migliori uve di Pinot Nero del vigneto Masi della Tenuta Vallarom, un vero e proprio cru aziendale che si trova a 270 metri d’altitudine con esposizione sud e sud-ovest. Le vigne sono piantate su pregiati terreni di matrice calcarea ricchi di dolomia, con un sistema d’allevamento a Guyot e una densità d’impianto di 5200/6200 ceppi per ettaro. Le basse rese, che non raggiungono i 50 quintali/ha, garantiscono sempre uve di grande concentrazione aromatica. Al termine della vendemmia, si procede alla vinificazione tradizionale in rosso con fermentazione spontanea con lieviti indigeni in tini troncoconici di rovere. Il vino matura in barrique per un periodo di 16 mesi e porta a termine l’affinamento con ulteriori 12 mesi in bottiglia prima della messa in commercio. Il “Filippo Scienza” Pinot Nero esprime una tra le versioni più interessanti del celebre vitigno borgognone in terra trentina. La qualità eccellente delle uve e il lungo periodo d’affinamento in legno, contribuiscono a dar vita a un’etichetta di sicuro valore e di grande piacevolezza di beva. Il colore è rosso rubino con leggere sfumature granato. Il profilo olfattivo è fine ed elegante, con aromi di piccoli frutti rossi, sentori di sottobosco, spezie e ricordi di legni nobili. Al palato ha una media struttura, con un sorso complesso e profondo, che conserva ancora una vivace freschezza, capace di donare un grande equilibrio al finale.

Originale viaggio filosofico-spirituale dei personaggi del romanzo che vengono condotti dal protagonista e voce narrante su percorsi riflessivi capaci di scuotere dentro, cambiare la percezione del senso della vita, del senso della morte. \"Chi mai potrebbe stabilire cosa anima questi miei tentativi del resto poco importa, poiché intimamente 'sento' che non è importante dove arriverò. Sono già tanto felice nel 'sentire' di essere sulla strada giusta ed ogni passo è di per sé un traguardo.\"