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Questo Condrieu è forte, grasso e delicato. Le note di pesca bianca si combinano a profumi di mammola e agrumi freschi. L'invecchiamento controllato (un quarto della cuvée in botti di quercia) conferisce al frutto un equilibrio perfetto. Una bottiglia che non si dimentica facilmente!

Un Saint-Joseph leggero ed estremamente fruttato, dalle note di frutti rossi e pepe. Alla fermentazione in contenitori di acciaio inox termoregolati segue un invecchiamento del Syrah di 8 mesi in botte. Una bella bottiglia e un vino semplicemente delizioso! Nel rispetto dell'ambiente, il Domaine lavora in agricoltura ragionata e la vendemmia è manuale.

Un cocktail ironico sugli stereotipi maschili, letterari e cinematografici, fa da sfondo ad una cronaca surreale, immersa nell'atmosfera del noir, accompagnando il percorso inconsapevole di due cialtroni capaci di superare i propri limiti, malgrado se stessi.

Un cocktail ironico sugli stereotipi maschili, letterari e cinematografici, fa da sfondo ad una cronaca surreale, immersa nell'atmosfera del noir, accompagnando il percorso inconsapevole di due cialtroni capaci di superare i propri limiti, malgrado se stessi.

Tagliere decorativo, in legno multistrato di betulla con uno spessore di 9 mm, con dediche adatte a diverse occasioni. Made in Italy

Il Fiano in Anfora “Zagreo” dei Cacciagalli è un‘interpretazione splendida del celebre vitigno, che si distingue per spontaneità e slancio. Un altro gioiellino sfornato da Marco e Diana, marito e moglie custodi di qualche ettaro nel Sannio Beneventano, e capaci da subito di conquistarsi un posto nel cuore e nelle cantine degli appassionati grazie a vini territoriali ma centratissimi e definiti. Qui a Teano si coltivano i vitigni tipici della tradizione quali Aglianico, Fiano, Pallagrello Nero, Piedirosso e Falanghina, coltivati senza l'ausilio di alcuna sostanza chimica o di sintesi, in modo da preservare la vita nel terreno e di conseguenza delle piante. In cantina si prediligono vasche di cemento, sempre nell'ottica di non prevaricare la spiccata espressività dei liquidi, e privilegiando freschezza e trama salina. Grandi vini di territorio, lontani anni luce da mode o piacionerie. “Zagreo” Fiano in Anfora è ottenuto dal celebre vitigno a bacca bianca locale, coltivato su suoli vulcanici con rese estremamente basse in modo da privilegiare la qualità del frutto. In vigna come già accennato si seguono i principi della biodinamica, bandendo l'uso di sostanze chimiche o di sintesi, ed in cantina si prosegue coerentemente con fermentazioni alcoliche spontanee e macerazioni sulle bucce anche per ciò che concerne i vini bianchi, come nel caso dello Zagreo. Il liquido non subisce alcuna chiarifica o filtrazione. Lo “Zagreo” dei Cacciagalli si presenta nel calice con veste dorata intensa, che invoglia immediatamente all'approccio. Al naso il liquido racchiude definizione, freschezza e balsamicità, con note di limone, erbe aromatiche, fiori bianchi e cenni sulfurei. Il sorso è magistrale per coesione tra polpa e trama salina, un liquido dotato sì di grande ampiezza ma supportato da una acidità irrorante e puntuale. Lunga la persistenza, per un vino dalla personalità arrembante e difficile da scordare.

Case Corini dedica “Nilda” alla figura della nonna paterna di Lorenzo Corino: Leonilda Zari compare nella gestione della tenuta fin dal 1944, quando vi si trasferisce al seguito del marito Pietro, uno dei figli di quel Centin cui è dedicata un’altra etichetta. “Nilda” è una delle più recenti creazioni di Case Corini, frutto di un vigneto costituito all’incirca una ventina di anni fa attraverso il reimpianto di viti che avevano ormai esaurito il proprio ciclo vitale. È popolato con diversi biotipi della bacca nera simbolo del Piemonte e di altre antiche varietà locali e si estende sui dolci pendii del comune di Costigliole d’Asti, area di passaggio tra le Langhe e il Monferrato. La forma d’allevamento prescelta è la spalliera, in modo da riuscire ad evitare le operazioni di cimatura e garantire lo sviluppo della chioma fogliare sino a fine stagione: nessun diserbante o prodotto di sintesi è utilizzato in campo e i trattamenti sono effettuati solo al bisogno con rame e zolfo. Ad una quota intorno ai 260 metri sul livello del mare, il terreno è composto essenzialmente di marne e di sabbie astiane, lavorato con mezzi leggeri per non incidere troppo sul compattamento, mentre la vendemmia e le altre lavorazioni si eseguono a mano. La raccolta genera rese molto limitate, nel momento della perfetta maturazione dei frutti e si realizza in piccole cassette. I grappoli sono pressati direttamente e il mosto fermenta spontaneamente grazie all’opera dei soli lieviti indigeni, all’interno di vasche d’acciaio. La contemporanea macerazione sulle bucce prosegue fino a 4 settimane, intervallata da periodiche follature manuali. Senza interventi di filtrazione, chiarifica, né aggiunta si solfiti si procede infine all’imbottigliamento. “Nilda” di Case Corini si presenta di un profondo colore rosso rubino. I profumi sono intensi e soavi, presentandosi con un impatto di frutti rossi maturi e virando poi su toni autunnali e ombrosi di sottobosco, corteccia bagnata e rimandi terrosi. La sfumatura finale offre una bella percezioni di tostato dolce da cioccolato. Il sorso si svela di buona struttura, delicatamente morbido e a bassissima dose di tannini, con una verve di freschezza che deriva dal carattere del varietale. Un rosso tipico ed equilibrato, per accompagnare le pietanze di paste fresche al sugo e i salumi nostrani o le salsicce in umido.

Guerlain Mitsouko Eau de Toilette Mitsouko… In lingua giapponese significa mistero ed è il nome dell'eroina del romanzo "La Bataille" di Claude Farrère. Divisa tra la promessa che la lega al marito, il potente ammiraglio Togo, e l’amore segreto per un ufficiale appartenente al campo nemico, Mitsouko combatte con nobiltà gli impulsi del suo cuore. Ispirandosi alla donna, Jacques Guerlain ha immaginato questo Chypre delicatamente androgino e al contempo estremamente femminile. Grazie a un'inedita associazione di un accordo di Pesca fruttato, vellutato e speziato con note legnose di Patchouli, il Parfumeur l'ha reso straordinariamente moderno. Una combinazione audace dal sapore del frutto proibito che fa di Mitsouko un profumo innovativo e avanguardista, emblema di una femminilità decisa che rivela con audacia il suo lato maschile. Capolavoro di equilibrio e originalità, Mitsouko unisce le note fruttate di Pesca ai Fiori di Gelsomino e di Rosa di Maggio. Il fondo misterioso della fragranza unisce le note speziate a quelle del Sottobosco e del Vetiver.

Il Pecorino “Onirocep” di Pantalone viene prodotto nelle Marche, in particolare nella zona di Ascoli Piceno in località Collonata Alta. L’attività è di Francesca e Federica Pantaleoni con l’aiuto di loro padre Nazzareno e del marito di Francesca Giuseppe, che svolge il lavoro di enologo. La filosofia di lavoro prevede un’attenzione particolare nei confronti dell’ambiente, dal momento che la scelta è da sempre stata quella di abbracciare il regime di coltivazione biologico, finalizzato a conservare l’equilibrio naturale del territorio, valorizzandone così le potenzialità. Ai piedi della valle che ospita le coltivazioni della cantina, vi è un fossato chiamato “Pantaleone”, parola di origini greche che significa “tutta la forza del leone” ed è collegata a un’antica leggenda popolare, secondo la quale quei terreni possedessero una capacità estrema di dar vita ai frutti migliori. I vigneti del Pecorino “Onirocep” di Pantalone sono esposti a sud-est, il che comporta un’escursione termica performante tra il giorno e la notte e un’irradiamento solare costante per uve ottimamente mature. Il terreno si presenta argilloso, il che garantisce la formazione di sostanza organiche da cui dipendono le capacità nutritive del terreno. L’ambiente circostante è abitato da diverse specie animali compatibili con i vigneti e le coltivazioni, tanto da coadiuvare la crescita della materia prima. La vendemmia è manuale e in cantina si svolgono le fermentazioni in acciaio seguita dalla criomacerazione. Affina 6 mesi in acciaio prima di essere imbottigliato. Nel calice il Pecorino “Onirocep” di Pantalone si presenta si un giallo paglierino con riflessi verdolini brillanti; il bouquet di profumi è ampio e variegato e spiccano sentori di pesca nettarina matura, fiori di ginestra ed erbe aromatiche come rosmarino, timo e agrume dolce buona mineralità finale. In bocca si avvertono calore e morbidezza bilanciati da leggera acidità sul finale che richiama la beva. In abbinamento è consigliato con piatti a base di salumi misti stagionati, primi piatti a base di pesce, verdure di stagione e funghi porcini e secondi piatti a base di crostacei. Ottimo per accompagnare la tavola della cena della Vigilia di Natale e sorseggiare i sapori autentici della terra marchigiana.   Imbottigliato da Az. Agr. Pantaleone di Pantaloni Federica