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Padre e figlio, rampolli dell’alta società europea (e asiatica) dell’Otto e Novecento, liberali raffinati, scettici, schopenhaueriani e nietzschiani, si interrogano sulle cause profonde dell’antisemitismo contemporaneo. Heinrich scrive a inizio Novecento, poco dopo il bestseller di Chamberlain, I fondamenti del XIX secolo. Richard, noto oggi quale fondatore del movimento Paneuropa e “ideologo” del presunto piano di “sostituzione etnica”, si concentra sulla genesi e sulla fortuna dell’antisemitismo nazista espresso nel Mito del XX secolo di Rosenberg. La posizione nietzschiana, aristocratica e illuminista di entrambi vede nel monoteismo e, quindi, nella morale del risentimento gli ostacoli all’insorgenza dell’autentica tolleranza religiosa. Un’analisi rigorosa quella di Heinrich, basata sulle fonti cristiane, e attenta anche al mondo ebraico extra-europeo, che permette di chiarire una volta per tutte la filosofia politica del figlio Richard.

Giardino e piscine > Piante da appartamento > Bonsai VIVAI GARDENHOME, Olivo bonsai ornamentale Produzione: Pescia (Pistoia)

Giardino e piscine > Piante per esterno > Alberi e arbusti da frutto > Piante da frutto VIVAI GARDENHOME, La pianta del limone Zagara Bianco è molto probabilmente una mutazione vegetativa del Femminello Comune molto diffusa in sicilia. E' una pianta di...

Giardino e piscine > Piante per esterno > Alberi e arbusti da frutto > Agrumi VIVAI GARDENHOME, La pianta del limone rosso è simile agli altri limoni, ma con la caratteristica di avere la colorazione della buccia di colore rosso. Pianta di bel valore...

Nel tormentato processo europeo irrompe la guerra d'Ucraina, che polarizza il campo di forze verso l'Atlantico, mette alla prova lo sforzo per un'autonomia strategica attorno all'asse renano, suscita la reazione bellicista di polacchi e baltici e scuote il sistema di alleanze tedesco. Accanto alla difficoltà di centralizzare politicamente la pluralità di Stati e sovrastrutture, la contraddizione per l'imperialismo europeo risiede anche in una battaglia per il rilancio continentale costretta a ricercare il raccordo con una base di massa ripiegata nelle paure del declino atlantico. Il Brexit è una manifestazione vistosa di questo ciclo politico che riflette paure piccolo-borghesi e proprietarie e l'invecchiamento demografico. L'irrompere tragico e brutale della guerra imperialista in Europa conferma che l'internazionalismo è l'unica scelta contro la barbarie. Siamo con i proletari ucraini, con i proletari russi, con i proletari europei, come con quelli americani o cinesi, e ci battiamo contro l'imperialismo russo, quello europeo, americano o cinese come contro la borghesia ucraina.

Nel tormentato processo europeo irrompe la guerra d'Ucraina, che polarizza il campo di forze verso l'Atlantico, mette alla prova lo sforzo per un'autonomia strategica attorno all'asse renano, suscita la reazione bellicista di polacchi e baltici e scuote il sistema di alleanze tedesco. Accanto alla difficoltà di centralizzare politicamente la pluralità di Stati e sovrastrutture, la contraddizione per l'imperialismo europeo risiede anche in una battaglia per il rilancio continentale costretta a ricercare il raccordo con una base di massa ripiegata nelle paure del declino atlantico. Il Brexit è una manifestazione vistosa di questo ciclo politico che riflette paure piccolo-borghesi e proprietarie e l'invecchiamento demografico. L'irrompere tragico e brutale della guerra imperialista in Europa conferma che l'internazionalismo è l'unica scelta contro la barbarie. Siamo con i proletari ucraini, con i proletari russi, con i proletari europei, come con quelli americani o cinesi, e ci battiamo contro l'imperialismo russo, quello europeo, americano o cinese come contro la borghesia ucraina.

Cos’è il “ piano Kalergi”? La teoria del complotto sul piano Kalergi è la credenza che esista un piano (chiamato piano Kalergi) d'incentivazione dell'immigrazione africana e asiatica verso l'Europa al fine di rimpiazzarne le popolazioni. Prende il nome dal filosofo austriaco Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi (1894-1972), paneuropeista storico, cui viene attribuita la paternità di tale piano. Il testo riporta milioni di chiacchiere alla realtà. Il “piano Kalergi” non esiste.

Cos’è il “ piano Kalergi”? La teoria del complotto sul piano Kalergi è la credenza che esista un piano (chiamato piano Kalergi) d'incentivazione dell'immigrazione africana e asiatica verso l'Europa al fine di rimpiazzarne le popolazioni. Prende il nome dal filosofo austriaco Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi (1894-1972), paneuropeista storico, cui viene attribuita la paternità di tale piano. Il testo riporta milioni di chiacchiere alla realtà. Il “piano Kalergi” non esiste.

Giardino e piscine > Serre per giardino e altre tecniche di coltivazione > Serre da giardino > Serre in policarbonato GARDENHOME, Questa spaziosa serra ha una superficie totale di 9,836 m³. Può ospitare un numero considerevole di piante e sarà...

The concept of predestination has been an essential topic in theology and philosophy since at least the time of St. Augustine, and is notoriously among the most contentious of religious doctrines. Many people of faith have found the belief that God destines them for eternal joy a source of great comfort, but many others have found it deeply troubling. Above all, those who reject predestination have been motivated by concerns about the doctrine's implications for human free will and divine responsibility for evil. \n\nCouenhoven addresses these issues by taking up two important questions: \"What does predestination actually imply?\", and \"How have great theologians defended their doctrines of predestination?\" He answers these queries by analyzing why Augustine, Anselm, Aquinas, Luther, Calvin, and Barth found the doctrine attractive, and explaining the different ways in which they combined belief in predestination, freedom, and God's goodness. The book concludes with a constructive chapter in which Couenhoven defends predestination as a doctrine of hope.

The concept of predestination has been an essential topic in theology and philosophy since at least the time of St. Augustine, and is notoriously among the most contentious of religious doctrines. Many people of faith have found the belief that God destines them for eternal joy a source of great comfort, but many others have found it deeply troubling. Above all, those who reject predestination have been motivated by concerns about the doctrine's implications for human free will and divine responsibility for evil. \n\nCouenhoven addresses these issues by taking up two important questions: \"What does predestination actually imply?\", and \"How have great theologians defended their doctrines of predestination?\" He answers these queries by analyzing why Augustine, Anselm, Aquinas, Luther, Calvin, and Barth found the doctrine attractive, and explaining the different ways in which they combined belief in predestination, freedom, and God's goodness. The book concludes with a constructive chapter in which Couenhoven defends predestination as a doctrine of hope.