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Il Barbaresco ‘Pora’ Riserva rappresenta l’etichetta più prestigiosa e complessa della realtà viticola a conduzione famigliare Musso. Il legame tra la famiglia Musso e il territorio di Barbaresco è assai intimo e remoto, risalente almeno al 1698 quando Giacomo Filippo Musso fu sindaco del comune. Durante il XX secolo, nonostante numerose difficoltà dovute alla crisi economica e alle guerre, la tenuta dei Musso crebbe e oggi a gestirla si trova Valter, assistito negli aspetti produttivi e commerciali dal figlio Emanuele e dal nipote Luca Accornero. La sede è situata nel cuore del borgo di Barbaresco, ulteriore testimonianza del legame tra la famiglia e il territorio. Musso Barbaresco Riserva ‘Pora’ consta di sole uve Nebbiolo provenienti da vigneti piantati su suoli in prevalenza calcarei ma con intercalazioni di argilla, situati tra i 240 e i 280 metri di altitudine. La vendemmia manuale si accompagna a una scrupolosa selezione delle uve, che vanno quindi incontro alle operazioni di diraspatura e pigiatura. La conseguente fermentazione alcolica si realizza in vasche di acciaio inox, abbinata a una prima macerazione di 20 giorni a cappello emerso con rimontaggi periodici seguita da una seconda macerazione post-fermentativa di 50 giorni a cappello sommerso. Successivamente, la massa è trasferita in botti di rovere da 50 ettolitri dove resta a maturare per 12 mesi, seguiti da ulteriori 18 mesi di sosta in botti da 25 ettolitri. Il Barbaresco ‘Pora’ Riserva Musso è di colore rosso granato luminoso. L’ampio e intenso quadro olfattivo è dipinto da aromi di frutti rossi, fiori e note balsamiche, ornati da morbide sensazioni di spezie come la cannella e la vaniglia dovute al lungo passaggio in legno. Pregevole l’eleganza e la classe al palato, dove l’importante struttura risulta ben bilanciata dall’accesa verve fresco-sapida e la trama tannica matura e ben integrata.

Macchina per gelato / Potenza 300 Watt / Capacità in litri 1,5 L / Compressore

Il Barbaresco di Musso è un vino rosso piemontese dal profilo aromatico fruttato e speziato, di notevole piacevolezza. La storia di questa tenuta langarola iniziò nel 1929 con Sebastiano Musso, il quale appena ventitreenne fondò la propria piccola realtà viticola. Nel corso dei decenni seguenti la cantina crebbe e negli anni ’60 Sebastiano fu affiancato dal figlio Augusto, il quale dopo aver lavorato a Torino nel settore meccanico decise di ritornare alle origini. Oggi la tradizione vinicola è alimentata da Valter Musso, aiutato dal figlio Emanuele e il nipote Luca Accornero, che si occupano della coltivazione di varietà tipiche del Basso Piemonte come il Nebbiolo, il Barbera, il Dolcetto e l’Arneis. Musso Barbaresco deriva da sole uve Nebbiolo provenienti da due diverse parcelle situate tra i 250 e i 300 metri di altitudine, una caratterizzata da suoli sabbiosi ed esposizione a sud-ovest mentre l’altra con terreni argilloso-calcarei ed esposizione a sud-est. A seguito della vendemmia i grappoli vengono trasferiti in cantina per la fermentazione alcolica in vasche di acciaio inox a cappello immerso, accompagnata da rimontaggi periodici. Terminato il processo fermentativo la massa viene trasferita in botti di rovere di Slavonia per l’invecchiamento di 2 anni. Rosso granato intenso dalle sfumature rubino è il colore del Barbaresco Musso, che al naso sprigiona sentori fruttati di albicocca, frutti rossi in confettura e fiori appassiti, ma anche note speziate di pepe rosa e tabacco dovute al lungo invecchiamento in legno. L’assaggio si mostra pieno, caldo e di ottima struttura, bilanciato da decisa spinta fresco-sapida e piacevoli tannini in una progressione persistente e saporita. Un Barbaresco equilibrato che non teme abbinamenti a tavola in quanto può accompagnare con successo primi e secondi piatti dal gusto importante.

Ogni nuovo battito ha quel sapore intenso di novità, come l'aria che d'emozione si prepara all'arrivo del temporale e in commozione lascia nei sapori il crepuscolo del timore, il desiderio di qualcosa di migliore. Le parole si susseguono rapidamente come vagoni di un treno in corsa, volte a scoprire quella curiosità che senti pulsare sotto le dita, come se l'inchiostro che incide il foglio prendesse vita, forma, spessore, come se ogni parola si potesse sollevare in aria, come aquiloni, come spensierati ragazzi pronti alla fuga dopo essere stati stesi al sole su di un prato a perdersi nelle più semplici e pure emozioni. Fra questi spazi, intonsi di libertà, vola senza sosta Saeed, il protagonista di questo racconto che unisce ragazzi e adulti in un viaggio verso uno degli argomenti più violentati dall'uomo, l'emigrazione. Come primavera l'animo umano non e vincolo ma polline per generare nuove emozioni.

Il Pinot Nero della realtà viticola piemontese Musso è un vino rosso che fa della scorrevolezza e facilità di beva i suoi caratteri salienti, tipici di questo nobile vitigno di origine borgognona. Sembra che l’introduzione del Pinot Nero in Piemonte risalga addirittura al XVIII secolo, epoca in cui i solidi rapporti tra la regione e la Francia portarono a una diffusione di varietà alloctone, tra cui appunto il Pinot Nero. Fu poi il noto enologo Louis Odart, nell’800, a dare un impulso alla coltivazione di questa varietà notando che, nonostante le condizioni ambientali e colturali assai differenti tra quelle piemontesi e quelle borgognone, il vino conservava delle caratteristiche peculiari. Musso Pinot Nero ha origine da sole uve Pinot Nero coltivate su terreni di forte matrice calcarea caratterizzati dalla presenza di strati di argilla. Le piante beneficiano inoltre dell’altitudine di 220 metri sul livello del mare e dell’eccellente esposizione a sud-ovest. La raccolta manuale è seguita dalla fermentazione alcolica del mosto a temperatura controllata accompagnata da dèlestage, tecnica di estrazione che consiste nel separare temporaneamente la parte liquida dal cappello di vinacce una volta che questo si è formato, per poi reimmettere il mosto in fermentazione nella vasca con la parte solida. Una volta che il processo fermentativo è concluso il vino viene posto in botti di rovere di Slavonia da 25 ettolitri per la maturazione di un anno che precede l’imbottigliamento. All’esame visivo il Pinot Nero di Musso evidenzia un colore rosso rubino dai riflessi granato. Ampio e profumato l’olfatto, definito da sentori di frutti rossi e freschi ricordi floreali che si alternano a note più scure di spezie e sottobosco. Il sorso risulta fresco e bilanciato, con tannini morbidi e una leggera nota sapida sul finale.

Ogni nuovo battito ha quel sapore intenso di novità, come l'aria che d'emozione si prepara all'arrivo del temporale e in commozione lascia nei sapori il crepuscolo del timore, il desiderio di qualcosa di migliore. Le parole si susseguono rapidamente come vagoni di un treno in corsa, volte a scoprire quella curiosità che senti pulsare sotto le dita, come se l'inchiostro che incide il foglio prendesse vita, forma, spessore, come se ogni parola si potesse sollevare in aria, come aquiloni, come spensierati ragazzi pronti alla fuga dopo essere stati stesi al sole su di un prato a perdersi nelle più semplici e pure emozioni. Fra questi spazi, intonsi di libertà, vola senza sosta Saeed, il protagonista di questo racconto che unisce ragazzi e adulti in un viaggio verso uno degli argomenti più violentati dall'uomo, l'emigrazione. Come primavera l'animo umano non e vincolo ma polline per generare nuove emozioni.

Il Langhe Chardonnay di Musso costituisce un’interpretazione fresca e fragrante di uno dei vitigni più celebri al mondo, coltivato praticamente in ogni zona viticola del globo per via delle sue pregiate caratteristiche enologiche e organolettiche. Sebbene la produzione della cantina langarola Musso sia incentrata sui vitigni autoctoni, lo Chardonnay rappresenta un’eccezione. Il legame tra questa varietà e il Piemonte è ben più antico di quanto si possa pensare, risalente all’incirca a metà dell’800 quando fu introdotto nella regione dai Savoia in virtù dei loro saldi rapporti con la Francia. Musso Langhe Chardonnay deriva dall’omonima varietà in purezza allevata su terreni prevalentemente calcareo-argillosi, muniti di una buona dotazione in sostanza organica. L’esposizione dei filari va da ovest a sud-ovest e le piante si trovano a un’altitudine compresa tra i 230 e i 270 metri sul livello del mare. A seguito della raccolta manuale i grappoli vengono pressati in maniera soffice, con il mosto così ottenuto che viene lasciato per alcune ore a contatto con le bucce. La conseguente fermentazione alcolica si realizza in vasche di acciaio inox a temperatura controllata, seguita dalla fase di maturazione di circa 5 mesi sui lieviti sempre in acciaio. Giallo paglierino intenso è la tonalità del Langhe Chardonnay della tenuta Musso, contraddistinto da freschi aromi di mela verde, salvia e scorza di agrumi che si fondono con note floreali, sentori di anice e una piacevole vena minerale. Secco e intenso al palato, dove l’agile freschezza e il marcato timbro sapido guidano l’epilogo di ottima persistenza. Si tratta di uno Chardonnay di eccellente versatilità nell’abbinamento cibo-vino dal momento che può accompagnare antipasti, primi e secondi piatti vari, sia di mare sia di terra.

\"I microracconti di Full, alias Fulvio Musso, sono piccoli gioielli. Che siano storie di vita o frutto dell'immaginazione dell'autore nascondono in loro, nelle poche righe di cui sono composti, quello che spesso cerchiamo nella letteratura: una chiave di lettura del mondo. Quella che lui ci offre è fatta di tenerezza e ironia, di personaggi indimenticabili – e spesso dai nomi improbabili – per umanità e profondità: non eroi o eroine, non maschere da tragedia, ma tante persone come noi, mai giudicate, mai guardate con occhi morbosi o volgari, anzi, a volte accarezzate dalla grazia dolce che sa evocare l'autore facendo ricorso alla Natura, madre e soccorritrice. Fulvio Musso, molti anni prima che diventasse di moda, ha trovato la formula magica per il web. In tutti i siti “letterari” in cui ha scritto è sempre stato tra i più letti – spesso il più letto – e il suo stile, quello dei “Fullminei”, è diventato un marchio di successo\". (Dalla Prefazione di Franca Figliolini)

Il Langhe Nebbiolo della tenuta piemontese Musso stupisce per la sua eccezionale versatilità e piacevolezza, nonché per la significativa tipicità. Circa la metà della superficie vitata di proprietà della famiglia Musso è riservata al Nebbiolo, il vitigno a bacca nera più celebrato del territorio langarolo. La maggior parte delle uve di Nebbiolo coltivate dalla cantina sono destinate ai Barbaresco, fulcro della produzione, con una piccola percentuale che viene impiegata proprio nella realizzazione del Langhe Nebbiolo, apprezzato per la sua maggiore accessibilità e immediatezza. Musso Langhe Nebbiolo viene elaborato con sole uve dell’omonimo vitigno a bacca nera cresciute su suoli compatti prevalentemente calcarei, caratterizzati da qualche strato di argilla. L’esposizione è sud-est mentre l’altitudine risulta compresa tra i 230 e i 260 metri sul livello del mare. Le uve, vendemmiate a mano in piccole ceste, vengono private dei raspi e pigiate in maniera soffice, con il mosto ricavato che fermenta in vasche di acciaio inox a contatto con le bucce per 12-13 giorni, durante i quali vengono effettuati periodici rimontaggi per favorire l’estrazione dei composti più nobili. Dopo la svinatura la massa viene travasata in botti grandi di rovere di Slavonia per la maturazione di circa 7-8 mesi che precede l’imbottigliamento e l’ulteriore sosta di 5-6 mesi in vetro prima dell’uscita sul mercato. Il Musso Nebbiolo delle Langhe possiede una tonalità rosso granato intenso. L’olfatto esprime vivaci e piacevoli profumi di frutti rossi e fiori, combinati a sensazioni speziate che ricordano il pepe e la cannella. Gusto secco e saporito, sorretto da ottima freschezza e tannini piacevolmente pronunciati. Il finale insiste su percezioni di frutti rossi e spezie coerenti con l’olfatto.

Già pubblicato in Italia con il titolo L'uomo che credeva di non avere più tempoA otto anni il piccolo Nathan si butta in un lago per salvare una bambina e resta sott'acqua. Il suo cuore si ferma, i medici non hanno speranze ma il giovane eroe ritorna alla vita, contro ogni previsione. Vent'anni più tardi, Nathan è un brillante avvocato newyorkese con una carriera invidiabile pagata a caro prezzo: tra lui e la moglie Mallory la distanza è cresciuta silenziosamente finché lei è tornata a San Diego dai genitori, portando con sé anche la loro adorata figlia Bonnie. Ferito dal divorzio e rimasto solo, Nathan si rifugia ancora di più nel lavoro. Fino a quando Garrett Goodrich non fa irruzione nella sua vita, sostenendo di avere un talento molto particolare: sa riconoscere le persone che stanno per morire. Per Nathan, è arrivato il momento di capire perché era tornato in vita. Guillaume Musso ci prende per mano in un thriller sulla riscoperta dei sentimenti e delle persone importanti di cui non possiamo fare a meno.

La realtà vitivinicola langarola Musso presenta il Barbaresco ‘Pora’, un’etichetta raffinata e seducente che ricalca le nobili qualità della denominazione. Il Barbaresco rappresenta il fulcro della produzione della cantina Musso e non a caso all’incirca metà della piattaforma varietale della tenuta è destinata al Nebbiolo. La Menzione Geografica Aggiuntiva di Pora è situata nella parte sud-occidentale del comune di Barbaresco, proprio a ridosso del Tanaro, fiume che esercita una forte influenza sul vigneto rinfrescando la temperatura nelle annate più calde e riflettendo i raggi solari. Musso Barbaresco ‘Pora’ è un’espressione di Nebbiolo in purezza proveniente da 2.5 ettari del cru di Pora, caratterizzato da un terreno prevalentemente calcareo con frequenti intersezioni di argilla. Inoltre, le piante beneficiano di un’esposizione da ovest a sud-ovest e dell’altitudine compresa tra i 240 e i 280 metri sul livello del mare. Alla raccolta manuale seguono le operazioni di pigiatura e diraspatura e quindi la fermentazione alcolica in vasche di acciaio inox, accompagnata da circa 20 giorni macerazione sulle bucce durante i quali si applicano rimontaggi giornalieri. Dopo la svinatura la massa viene trasferita in botti di rovere da 50 ettolitri per l’invecchiamento di 12 mesi seguito da ulteriori 10-12 mesi di sosta in botti di rovere da 20 ettolitri prima dell’imbottigliamento. Il Barbaresco ‘Pora’ della cantina Musso ha un colore rosso granato intenso. Il corredo aromatico è tessuto da percezioni calde ed eteree di frutti rossi maturi, ciliegia sotto spirito e fiori secchi che si uniscono a sentori di spezie dolci come la cannella e la vaniglia. Morbido e deciso al palato, dove l’avvolgente calore è ben bilanciato dalla componente fresco-sapida e i tannini perfettamente integrati.

Già pubblicato in Italia con il titolo L'uomo che credeva di non avere più tempoA otto anni il piccolo Nathan si butta in un lago per salvare una bambina e resta sott'acqua. Il suo cuore si ferma, i medici non hanno speranze ma il giovane eroe ritorna alla vita, contro ogni previsione. Vent'anni più tardi, Nathan è un brillante avvocato newyorkese con una carriera invidiabile pagata a caro prezzo: tra lui e la moglie Mallory la distanza è cresciuta silenziosamente finché lei è tornata a San Diego dai genitori, portando con sé anche la loro adorata figlia Bonnie. Ferito dal divorzio e rimasto solo, Nathan si rifugia ancora di più nel lavoro. Fino a quando Garrett Goodrich non fa irruzione nella sua vita, sostenendo di avere un talento molto particolare: sa riconoscere le persone che stanno per morire. Per Nathan, è arrivato il momento di capire perché era tornato in vita. Guillaume Musso ci prende per mano in un thriller sulla riscoperta dei sentimenti e delle persone importanti di cui non possiamo fare a meno.

Il Barbaresco ‘Rio Sordo’ di Musso costituisce un’interpretazione avvolgente e matura di una delle denominazioni italiane più prestigiose. Ben il 40% della produzione complessiva della cantina Musso è composta dal Barbaresco, interpretato attraverso tre differenti declinazioni: due cru, ovvero ‘Pora’ e appunto ‘Rio Sordo’, e un “classico”, derivante da un assemblaggio di più vigneti. La Menzione Geografica Aggiuntiva di Rio Sordo è localizzata nell’estremità meridionale di Barbaresco, comune dove ha sede la tenuta, e comprende 25 ettari totali. Musso ‘Rio Sordo’ Barbaresco è un Nebbiolo in purezza da vigne che poggiano su terreni compatti caratterizzati da un’alta presenza di calcare e una buona dotazione in argilla. I filari sono esposti a sud-ovest e si trovano a un’altitudine compresa tra i 250 e i 300 metri sul livello del mare. Una volta che gli acini hanno raggiunto il grado di maturazione ideale si procede con la vendemmia manuale e l’accurata cernita delle uve, che vengono quindi diraspate e pigiate. Il mosto fermenta in vasche di acciaio inox con 18-20 giorni di macerazione sulle bucce, accompagnati da rimontaggi giornalieri. Successivamente, la massa è posta in botti di rovere di Slavonia da 50 ettolitri per i primi 12 mesi di maturazione, seguiti da ulteriori 6 mesi di riposo in botti da 20 ettolitri. Infine, dopo 7-8 mesi di affinamento in bottiglia il vino è pronto per la commercializzazione. Musso Barbaresco ‘Rio Sordo’ è di colore rosso granato intenso dal cuore rubino. La gamma olfattiva è definita da sentori di frutti rossi, albicocca e fiori secchi, arricchiti da eleganti note speziate di pepe rosa, cannella e tabacco. In bocca risulta pieno, avvolgente e secco, dalla piacevole verve fresco-sapida e la trama tannica armoniosa. Pregevole la persistenza finale sulle sensazioni speziate e fruttate avvertite al naso.

Questa raccolta di poesie non è altro che il trasferimento su carta dell'autore per tutto ciò che di positivo e di buono si incontra nel corso della vita. Un'espressione positiva e gioiosa, sgorgata dal desiderio di condividere con il mondo esterno la dedizione dello scrittore verso il bello, specie se declinato al femminile.

La Barbera d’Alba della realtà produttiva piemontese Musso è una bottiglia dal gusto vivace e fruttato, caratteri propri di questo vitigno a bacca nera. La tenuta, ubicata all’interno del comune di Barbaresco, gestisce poco più di 10 ettari di vigneti riservati alle varietà tradizionali del Basso Piemonte, vale a dire Nebbiolo, Barbera, Dolcetto, Freisa e Arneis. Tutte le operazioni di lavorazione hanno luogo nella cantina di proprietà della famiglia Musso, oggi rappresentata da Valter, il figlio Emanuele, che lo affianca a livello commerciale e di comunicazione, e il nipote Luca Accornero, che assieme a Valter si occupa della conduzione dei vigneti. Musso Barbera d’Alba ha origine da sole uve Barbera coltivate tra i 240 e i 270 metri sul livello del mare. I ceppi, esposti a sud-ovest, poggiano su terreni prevalentemente calcarei caratterizzati da frequenti interferenze di argilla, che regala maggiore spessore al suolo. I grappoli sono raccolti a mano e quindi privati dei raspi e pigiati, con il mosto così ricavato che fermenta a contatto con le bucce, per una parte della massa in vasche di acciaio inox e per la restante parte in tonneau di rovere da 500 litri. Terminati i processi fermentativi le due masse vengono assemblate per l’invecchiamento di circa 12 mesi dapprima in tonneau e successivamente in botti grandi da 20 ettolitri, cui segue un ulteriore anno di affinamento in bottiglia prima dell’uscita sul mercato. Il colore della Barbera d’Alba di Musso è rosso granato intenso con riflessi rubino. L’olfatto si distende su profumi di eterei e intensamente fruttati di ciliegia sotto spirito e frutti di bosco, impreziositi da note tostate e speziate di cannella e vaniglia. Sorso intenso e avvolgente, ben bilanciato dalla vivace freschezza e il tannino levigato.

Nel muto riserbo della nostra intimità l'irrinunciabile desiderio d'abbandonarsi alla bellezza dei ricordi, anche quando, per innumerevoli vicissitudini, si mostrano adombrati d'amarezza e nostalgia. Poche righe per dipingere, con la delicatezza delle parole, un destino fra i tanti nel mondo, poesie, singole tavolozze come le tessere di quel mosaico che tutti chiamiamo vita. Differenti scenari, diverse strade, ma quanta similitudine tra chi silente sta, solitario e nudo, abbracciato alla memoria per ritrovare se stesso, riconoscersi, non svanire nell'aridità di un tempo dove esternamente apparire conta più della sostanza dentro. Sono io silente, discreto attore nel ricalcare l'assito ormai consunto del mio percorso umano: l'infanzia, gli eventi, le lacerazioni, il senso recondito dell'amore, la quotidiana lotta per la sopravvivenza tra i rovi degli altrui egoismi, l'innata e ferrea capacità di riconoscermi allo specchio, pure quando l'immagine restituita appare cupa, esangue o semplicemente ilare. Con la prefazione di Hafez Haidar.

Grazie alla sua personalità affabile e versatile, il Dolcetto d’Alba della cantina piemontese Musso si configura come un vino adatto a numerose occasioni formali e informali. Il Dolcetto è un vitigno molto antico, probabilmente originario del Basso Piemonte, che deve il suo nome alla caratteristica bassa acidità dell’uva e quindi del vino finito, che risulta in un certo senso dolce se paragonato ad altri vini piemontesi come il Nebbiolo o la Barbera, decisamente più aciduli. In epoca remota la diffusione del Dolcetto era ben più solida, ma in seguito alla crisi viticola dovuta alla fillossera i contadini preferirono coltivare il Barbera per via della maggiore resistenza alle malattie e della più grande produttività. Il Dolcetto d’Alba di Musso è un 100% Dolcetto coltivato su terreni collinari di matrice calcareo-argillosa. Le viti sono esposte a sud-ovest e sono localizzate tra i 230 e i 260 metri sul livello del mare. I grappoli vengono raccolti a mano con grande cura e attenzione, in quanto a maturità diventano piuttosto fragili. In cantina, si procede dapprima con le operazioni di diraspatura e pigiatura, seguite dalla fermentazione alcolica a temperatura controllata in tini di acciaio inox, associata a una breve macerazione sulle bucce di circa 5-6 giorni. Una volta svolta completamente anche la fermentazione malolattica, il vino resta a riposo per diversi mesi sempre in acciaio prima dell’imbottigliamento. Musso Dolcetto d’Alba ha un colore rosso rubino scuro e brillante dai riflessi violacei. Bouquet aromatico intensamente fruttato nei suoi richiami di ciliegia, prugna matura e frutti di bosco come la fragola e la mora, seguiti da delicate sfumature speziate. In bocca è secco e invitante, dal tannino morbido e il caratteristico finale piacevolmente ammandorlato.

Nel muto riserbo della nostra intimità l'irrinunciabile desiderio d'abbandonarsi alla bellezza dei ricordi, anche quando, per innumerevoli vicissitudini, si mostrano adombrati d'amarezza e nostalgia. Poche righe per dipingere, con la delicatezza delle parole, un destino fra i tanti nel mondo, poesie, singole tavolozze come le tessere di quel mosaico che tutti chiamiamo vita. Differenti scenari, diverse strade, ma quanta similitudine tra chi silente sta, solitario e nudo, abbracciato alla memoria per ritrovare se stesso, riconoscersi, non svanire nell'aridità di un tempo dove esternamente apparire conta più della sostanza dentro. Sono io silente, discreto attore nel ricalcare l'assito ormai consunto del mio percorso umano: l'infanzia, gli eventi, le lacerazioni, il senso recondito dell'amore, la quotidiana lotta per la sopravvivenza tra i rovi degli altrui egoismi, l'innata e ferrea capacità di riconoscermi allo specchio, pure quando l'immagine restituita appare cupa, esangue o semplicemente ilare. Con la prefazione di Hafez Haidar.

Il Barbaresco Riserva “Pora” Musso Gadget Kit propone, oltre alla prestigiosa etichetta piemontese, un tappo dosatore firmato da Callmewine: uno strumento indispensabile per tutti gli appassionati di grandi vini. Il dosatore è particolarmente adatto quando si aprono bottiglie di alta gamma e si vuole versare il vino con precisione ed eleganza, controllando sempre le quantità destinate ad ogni bicchiere. Uno strumento facile da utilizzare e adatto a tutte le bottiglie. Il tappo dosatore si abbina perfettamente al Barbaresco Riserva “Pora”, un vino che rappresenta una delle eccellenze della cantina Musso, storica realtà del territorio di Barbaresco, che affonda le sue radici addirittura nel XVII secolo. La tenuta è situata nel cuore del territorio della denominazione, in una magnifica zona collinare a un’altitudine di circa 250 metri sul livello del mare. I vigneti sono soleggiati e ventilati, perfetti per portare a maturazione uve di Nebbiolo di alta qualità. I terreni sono composti da pregiate marne calcareo argillose. Al termine della vendemmia, le uve sono fatte fermentare in tini d’acciaio inox a temperatura controllata con un contatto con le bucce di circa tre settimane con periodici rimontaggi e un lungo periodo di macerazione post-fermentativa. Il vino matura per 12 mesi in botti di rovere da 50 ettolitri e 18 mesi in botti da 25 ettolitri. Il risultato finale è un vino di grande eleganza di un bel colore rosso luminoso. Il Bouquet è raffinato, con profumi floreali, cenni di erbe officinali, aromi di piccoli frutti rossi e delicate spezie. Al palato è di media struttura, con tannini sottili e una chiusura fresca e sapida.

Adele filtra i turbamenti e li proietta nell'alveo pulsante della contemporaneità e del suo essere concreto. La scrittura poetica diventa, così, specchio della realtà di un mondo interiore visibile solo a chi lo vive. È la sua capacità conoscitiva che ne fa espressione condivisibile e, quindi, comunicazione emotiva. Dal confronto, ai più impercettibile, tra ragione e percezione nasce una lirica delle sensazioni, dell'approfondimento tattile che è salvezza di vita. E le dita disegnano volteggi che prendono forma su tela dove a vedere la luce è un paesaggio interiore, ridotto, invece, dalla penna a poche, frammentate righe, ingombre e coinvolgenti, dove la ragione non viene più incontro a chi vorrebbe solo contemplarle dall'alto, nel rispetto che certi colorati e magistrali tocchi esigono.